venerdì 21 settembre 2012

Quel matto son io...



Ho sentito dire che c'e' un matto in giro con le tasche 
piene di parole e sogni che nessuno ha realizzato 

e non sa coltivare se non dentro la sua testa vuota 
e dentro le speranze di chi non ha mai deciso niente 
sono ancora avvolti in cellophane e carta d'alluminio 
e pesano di tutti quei rimpianti che ogni uomo ha dentro 
e pensano che siano ottimi rimedi contro il tempo 
perche' possa un giorno muoversi in un altro senso 



ho sentito dire che quel matto e' ancora in giro adesso 
e vomita parole da un megafono che resta spento 
e non si da' mai pace fino a quando ogni sguardo e' appeso 
alle sue tasche ancora troppo piene di conigli e fiori 
e solo adesso me ne rendo conto che non c'e' nessuno in giro 
e che e' soltanto quel che penso mentre poi mi guardo intorno 
cio' che vedo e' il mio riflesso su uno specchio troppo stanco 
di morirmi sempre addosso 



quel matto son io 
che vorrebbe un cappello piu' grande 
ed un paio di mani piu' attente 
che nascondan bene perfino alla gente 
il segreto 
di quel che son io 
che se avessi un cappello piu' grande 
ti terrei da quel mondo distante 
tra fiori e conigli non pesa alla gente il segreto 
di te 
tra fiori e conigli perfino la gente ha paura 
di me 



ho sentito ridere dell'uomo e delle debolezze 
ogni volta che per ogni sbaglio ha perso le certezze 
dentro a quel cilindro nero non nasconde piu' sorprese 
solo quello che rimane senza trucco e senza attese 
sembra un pozzo senza fine e senza fiori da mostrare 
i conigli tremano non sanno piu' scappare 
poi mi guardo intorno 
e' sbiadito il mio riflesso 
su uno specchio troppo stanco 
di morirmi sempre addosso 





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