venerdì 21 settembre 2012

Quel matto son io...



Ho sentito dire che c'e' un matto in giro con le tasche 
piene di parole e sogni che nessuno ha realizzato 

e non sa coltivare se non dentro la sua testa vuota 
e dentro le speranze di chi non ha mai deciso niente 
sono ancora avvolti in cellophane e carta d'alluminio 
e pesano di tutti quei rimpianti che ogni uomo ha dentro 
e pensano che siano ottimi rimedi contro il tempo 
perche' possa un giorno muoversi in un altro senso 



ho sentito dire che quel matto e' ancora in giro adesso 
e vomita parole da un megafono che resta spento 
e non si da' mai pace fino a quando ogni sguardo e' appeso 
alle sue tasche ancora troppo piene di conigli e fiori 
e solo adesso me ne rendo conto che non c'e' nessuno in giro 
e che e' soltanto quel che penso mentre poi mi guardo intorno 
cio' che vedo e' il mio riflesso su uno specchio troppo stanco 
di morirmi sempre addosso 



quel matto son io 
che vorrebbe un cappello piu' grande 
ed un paio di mani piu' attente 
che nascondan bene perfino alla gente 
il segreto 
di quel che son io 
che se avessi un cappello piu' grande 
ti terrei da quel mondo distante 
tra fiori e conigli non pesa alla gente il segreto 
di te 
tra fiori e conigli perfino la gente ha paura 
di me 



ho sentito ridere dell'uomo e delle debolezze 
ogni volta che per ogni sbaglio ha perso le certezze 
dentro a quel cilindro nero non nasconde piu' sorprese 
solo quello che rimane senza trucco e senza attese 
sembra un pozzo senza fine e senza fiori da mostrare 
i conigli tremano non sanno piu' scappare 
poi mi guardo intorno 
e' sbiadito il mio riflesso 
su uno specchio troppo stanco 
di morirmi sempre addosso 





Genio e follia hanno qualcosa in comune: entrambi vivono in un mondo diverso da quello che esiste per gli altri.

mercoledì 19 settembre 2012

Buonanotte a tutti voi dal vostro cappellaio matto

BENVENUTI NELLA MIA FOLLIA...NON VI E' NULLA DI IMPOSSIBILE SE CI CREDI DAVVERO...

Glitter Graphics | http://www.graphicsgrotto.com/
Glitter Gifs

OLTRE L'INFINITO NOI...

Massacrerei il mondo intero se solo tu mi amassi

Fantasia


Devo convincermi che non e' nulla

Frasi by Follettarosa
Vivo anche per te che non ci sei più, per te 

che se ci fossi regaleresti un sorriso, per te 

che hai lasciato un vuoto nelle persone che ti 

amano, per te che la vita ti è sfuggita di 

mano, per te che hai tutto per diventare un 

angelo.



lunedì 17 settembre 2012

Strada facendo


Uno dei video da me realizzati
Strada facendo di Claudio Baglioni

venerdì 14 settembre 2012

Un nuovo inizio


Questa è la storia di un ragazzo cresciuto in periferia, 

che cercava di scappare via 

da quella monotonia 

ha preso in mano una penna e da lì ha iniziato il viaggio 

trovò il coraggio 

per affrontare un mondo di ghiaccio. 

Sognava giorni di gloria nella sua storia 

la gioia di una vittoria 

la fine di quella noia. 

Durante la lezione scriveva rime sul banco 

la testa altrove pensava a cosa dire sul palco. 

Nottate in bianco, ma il sogno si stava avverando. 

Più si faceva in quattro e meno si sentiva stanco, 

fino al giorno in cui sentì il suo pezzo suonare per radio 

e ovunque andava gli dicevano sei straordinario. 

Prima era sempre a secco adesso tasche sempre piene 

tutte le donne che voleva le poteva avere. 

Fuori tutte le sere in volo da una città all'altra 

mentre pensava ce l'ho fatta! 

Questa vita ti può illudere 

solamente chi è più forte ce la fa 

vedi già il traguardo e poi torna tutto da capo 

Non pensare che sia facile 

tieni a mente che chi è forte ce la fa 

stringi i denti e poi incomincia tutto da capo 

Dibattè un palco 

girò paesi in lungo e in largo 

ma senza che se ne accorgesse stava cambiando, 

lui voleva soltanto essere il migliore 

fino al punto che il suo ego arrivò ad offuscarne la ragione 

Non si divertiva più sembrava sempre serio 

e tra mille mani su trovava un dito medio. 

Non lo dava a vedere soffriva come un cane 

con le persone più care sempre più lontane. 

Una vita perfetta adesso gli andava stretta. 

E quella fiamma che bruciava ormai sembrava spenta. 

Come una botta in testa fece l'amara scoperta 

che in quest'ambiente la gente 

volta le spalle in fretta. 

credeva a nessuno di loro 

aveva mille donne accanto ma dentro era solo 

e rimandava i problemi a domani 

mentre il suo sogno gli sfuggiva dalle mani. 

Quel ragazzino è cresciuto ed è diventato un uomo 

sa che se cadi devi alzarti provarci di nuovo 

lottare a denti stretti 

è inutile che aspetti 

devi trarre lezione da ogni errore che commetti 

E se c'è chi ti disprezza devi farci il callo 

perchè la gente a volte critica giusto per farlo 

Così ha imparato a farsi scivolare addosso il male 

più grande è il premio e più alto è il prezzo da pagare. 

persone false attorno non ne ha bisogno 

ha una famiglia che ama e la riempie d'orgoglio

Ha un futuro incerto 

e proprio questo lo rende tenace 

si gode la libertà di fare ciò che gli piace. 

Sembra la trama di un film ma tuttavia 

questo racconto non è frutto della fantasia 

la storia di quel tipo cresciuto in periferia 

è una biografia ed è la mia. 

Se titanic non avesse...uno spasso vedetelo


VEDETELO CHE E' UNO SPASSOOOOOOO....AHAHAHAHAHAH

mercoledì 12 settembre 2012

Alice teme di essere pazza. Da quando è piccola continua a fare sempre lo stesso sogno, non sta mai attenta quando le parlano, è diversa dal resto della buona società che frequenta e non si integra nelle regole del suo mondo. Affinchè non rimanga zitella come la zia, che senza marito pazza lo è diventata sul serio, i parenti le combinano il matrimonio con un ottimo partito: un giovanotto integrato, conformato, di nobile lignaggio e con qualche problema digestivo. Al grande ricevimento nel quale le verrà fatta la proposta però le visioni di Alice si fanno insistenti, il ticchettio di un orologio sembra ossessionarla e sul più bello vede comparire un coniglio in doppiopetto che le indica che è oramai tardi. Alice lo segue nella sua tana e finisce in quel mondo che aveva sognato fin da piccola, dove scopre che esiste una profezia riguardo una sua omonima la quale, con l’aiuto del Cappellaio Matto, del Coniglio Marzolino ecc. ecc. sconfiggerà una creatura malvagia liberando il regno dalla tirannia della Regina Rossa e riportando al trono la sorella più bella, la Regina Bianca. La produzione è sempre Disney ma siamo totalmente da un’altra parte rispetto al cartone animato del 1951. Benchè la storia ancora una volta mescoli elementi da i due libri di Lewis Carrol: “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie” e “Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò”, il mix è inedito. Questa volta l’andamento psichedelicamente caotico per il quale solo perdendosi completamente Alice riusciva a trarre qualcosa dal suo peregrinare è scartato a favore di una trama decisamente più canonica. Arrivata nel paese delle meraviglie Alice ha un destino già scritto, ha una missione e un nemico da sconfiggere. Dunque non solo non siamo dalle parti dei testi originali ma non siamo nemmeno dalle parti dei film di Tim Burton, nei quali solitamente il protagonista è un outsider che trova in un luogo oscuro e apparentemente ostile il suo vero habitat perchè più sincero ed autentico dei conformismi borghesi cui era abituato. Alice si trova male nel mondo reale perchè è diversa mentre nel mondo delle meraviglie lotterà per riportare lo status quo, per normalizzare quel luogo dalla tirannia folle della Regina Rossa. Peccato che proprio la Regina Rossa sia la vera outsider: sorella maggiore brutta e dalla testa troppo grande che è sempre stata all’ombra della sorella minore, tanto carina e amabile quanto cretina e impalpabile, e che non riuscendo a farsi amare preferisce essere odiata. Ecco perchè dopo un inzio fantastico, che entra di diritto tra le cose migliori che Tim Burton abbia mai girato, il resto del film è una continua delusione. La parte nel paese delle meraviglie è un percorso verso il conformismo di un personaggio ritenuto matto che, come in un film fantasy, subisce una profezia che si deve avverare, ha un’armatura, una spada, nemici mitologici e via dicendo. E a poco purtroppo servono le molte interessanti intuizioni visive, le mille piccole raffinatezze di scenografia (praticamente tutta in computer grafica), di costumi e di trucco di fronte ad una parabola disneiana nel senso più deteriore del termine, per la quale l’eroina del caso trova la strada che era stata decisa per lei invece di forgiarne una con le proprie mani o secondo i propri gusti. Di certo non aiutano un 3D realizzato tutto in postproduzione e abbastanza inutile (almeno il 50% del film ne è privo tanto che se guardato senza occhiali non presenta il classico effetto “doppio”) e momenti come la “deliranza” del Cappellaio Matto, che da sola è probabilmente la punta più bassa di tutto il cinema di Tim Burton e di quello di Johnny Depp messi insieme…